Sanita’: Count down Federanziani, fra 1000 giorni SSN sara’ sparito

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(askanews) – Roma, 14 mag – Entro 1.000 giorni non ci sara’ piu’il Servizio Sanitario Nazionale pubblico. A sostenerlo e’FederAnziani, la federazione delle associazioni della terzaeta’ che attraverso il suo Centro studi di economia sanitariae’ arrivato alla conclusione che, senza un deciso cambio dirotta e l’abolizione del titolo V, in meno di 3 anni lo Statonon potra’ piu’ garantire il Servizio Sanitario.

La tesi parte proprio dagli studi del Ministero dellaSalute e dell’Agenas pubblicati negli ultimi giorni, neiquali e’ provato un netto aumento del ricorso ai servizisanitari, alle prestazioni, alle indagini di laboratorio daparte dei cittadini, che per ”esigenze economiche”preferiscono il privato a pagamento, in quanto piu’ veloce edeconomico rispetto al pubblico, come dire ticket esuperticket sono troppo cari e le prestazioni, nel privato,sono eseguite in ambienti confortevoli, puliti e senza listed’attesa, spendendo pure di meno. ”In verita’ – dichiara ilPresidente di FederAnziani Roberto Messina – si devericorrere al privato perche’ con questi aumenti attraversoticket superticket e liste d’attesa il pubblico ha di fattoscaricato i cittadini italiani”.

Secondo il Centro studi, non si puo’ continuare avolatilizzare miliardi di euro in sprechi inutili da parte diospedali come ad esempio le mense o i pasti, lavanderia,spese telefoniche, e inserire ticket aggiuntivi e superticketper sostenere il sistema, favorendo cosi’ l’allontanamentodei cittadini dal SSN, o come nel caso delle vaccinazioni,non tenere in considerazione gli 8.000 morti l’anno a causadelle complicanze dell’influenza e continuare a impostare lecircolari ministeriali o soprattutto a indire gare d’appaltiregionali per l’acquisto dei vaccini con prodotti obsoleti oin altri casi non prioritari per la salute pubblica. Tuttocio’ e’ a dir poco scandaloso.

Il SSN – prosegue la nota di FederAnziani – non puo’continuare a sostenere ‘costi inutili’, come le staminali,che inducono nella popolazione false speranze per sostanze eterapie erogate senza tener conto degli aspetti regolatori.

Non si puo’ speculare sulle malattie della popolazione eignorare le agenzie regolatorie. Cosi’ facendo si rischia difinire nel Far West. Le cure devono essere di comprovataefficacia e sicurezza e non essere immesse sul mercato esomministrate ai pazienti senza studi completi. Senza illavoro di controllo delle agenzie regolatorie (FDA, EMA,AIFA) non ci saranno piu’ garanzia di qualita’, sicurezza deifarmaci, ne’ farmacovigilanza.

Ancora, per facilitare i piani di rientro, alcune regioni,come ad esempio la Campania per decreto (n.156/2013), nonpermettono piu’ ai loro cittadini di curarsi nelle altreregioni dove c’e’ eccellenza, ignorando il diritto allasalute e la Costituzione italiana.

”Nel perseverare in tutto cio’ – conclude Roberto Messina- ci si allontana dall’unica strada possibile: ridarecentralita’ al sistema, abolire il titolo V, indire garenazionali e perseguire l’uguaglianza delle prestazionisanitarie nel Nord-Centro-Sud. Secondo FederAnziani, se leistituzioni, Regioni per prime, non si impegneranno in questadirezione, continueranno a sperperare in maniera sconsideratale tasse versate dai cittadini e finiranno per distruggere ilServizio Sanitario Nazionale in non piu’ di mille giorni”.

red/mpd