Droga: DPA, emergenza anche nei Paesi arabi. Si studia modello italiano

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(askanews) – Roma, 14 mag – ”Purtroppo le droghe si diffondonoanche nei Paesi arabi e sorge la forte esigenza in questiPaesi di dare risposte concrete alla crescita di questofenomeno. Creare un sistema capillare di prevenzione,attivare centri di cura e riabilitazione orientati alrecupero delle persone, definire un piano di azionenazionale, istituire gli Osservatori Nazionali, elaborare unsistema di screening per il monitoraggio del fenomeno delledipendenze, attivare contemporaneamente interventi per laprevenzione delle patologie droga correlate e avereformazione in materia di strategia generale, prevenzionetrattamento e recupero”. E’ quanto riferisce in una nota ilDipartimento Politiche Antidroga (DAP), che sottolinea: ”Perquanto riguarda l’Italia e’ stata particolarmente apprezzatala strategia generale relativamente al problema delle droghee il fatto che il modello italiano sia basato a livellonazionale su una struttura di coordinamento interministerialecome quella del DPA che fa da collante tra tutti i ministeriin materia di droga. Ed e’ proprio su questo modello che gliegiziani hanno detto di voler riorganizzare la loro strutturainterna. La situazione nel Paese, come riferito dallo stessoministero, appare particolarmente seria con oltre 2,5 milionistimati di persone tossicodipendenti. Il DPA e’ impegnato da ormai quattro anni a questa partenel sostenere le rete Mednet del Consiglio d’Europa (GruppoPompidou) per sviluppare programmi di supporto e diriorganizzazione territoriale e formazione in : Algeria,Tunisia, Marocco, Egitto Giordania e Libano. Inoltre grazie all’expertise italiana ed in particolarealle attivita’ di recupero della comunita’ di San Patrignano,in collaborazione con le Nazioni Unite e il DPA, lo stato delQatar sta attivando la predisposizione un piano di azionenazionale per la costruzione di interventi e strutture che sioccupino di prevenzione, cura e riabilitazione in modiintegrato e innovativo, anche attraverso la realizzazione diun centro specializzato nel recupero e riabilitazione ditossicodipendenti ispirato al modello di San Patrignano.

Patrick Penninckx, Segretario esecutivo del GruppoPompidou, ha cosi’ dichiarato: ”L’Italia e’ il partnerprincipale del Gruppo Pompidou nel promuovere politichecoerenti sulle droghe nel sud del Mediterraneo per lacreazione di Osservatori nazionali antidroga Dopo larivoluzione, l’Egitto sta cercando il suo modo di combattereun problema crescente di droga e di tossicodipendenza”.

”In questi ultimi anni il nostro Paese – ha spiegatoGiovanni Serpelloni, capo del DPA- sta suscitando moltointeresse con i vari modelli esistenti di trattamento, cura eriabilitazione dei tossicodipendenti anche nei Paesi Arabidove l’emergenza delle droghe purtroppo e’ sempre piu’crescente. Creare piani di azione coordinati in ambitosociosanitario oltre che del contrasto, per prevenire egestire al meglio queste conseguenze, aprira’ la porta ancheai competenti uffici (quale per esempio la DCSA e l’Interpol)per migliorare altri tipi di collaborazioni in ambito delcontrollo del traffico degli stupefacenti, ma anche in ambitisocioeconomici. Consideriamo anche molto importanti einteressanti i rapporti che abbiamo attivato con lo stato diIsraele con il quale si stanno predisponendo analoghi accordidi collaborazione anche in ambito tecnico scientifico, sullabase di intenti comuni e di progetti specifici soprattuttoper quanto riguarda la prevenzione ed il trattamento delledipendenze”.

red/mpd