Costa Concordia: pm si oppone a patteggiamento per Schettino

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(askanews) – Firenze, 14 mag – No al patteggiamento per l’excomandante della Costa Concordia Francesco Schettino, si’ pergli altri cinque imputati. E’ quanto emerso dall’udienza preliminare che si e’ svoltaoggi al Teatro Moderno di Grosseto. Tutti gli imputati hanno chiesto il patteggiamento: con unapena di 3 anni e 4 mesi Schettino; di 2 anni e 10 mesi ilresponsabile dell’unita’ di crisi Roberto Ferrarini; di 2anni e 6 mesi l’hotel director Manrico Giampedroni, di 1 annoe 11 mesi con la condizionale l’ufficiale Ciro Ambrosio; di 1anno e 8 mesi con la condizionale il timoniere Rusli Bin, di1 anno e 6 mesi con la condizionale l’ufficiale SilviaCoronica. La Procura si e’ opposta al patteggiamento di Schettinomentre ha dato il consenso sulle richieste degli altri 5. Ladecisione, adesso, spettera’ al giudice.

Secondo il procuratore capo Francesco Verusio, le peneproposte per i cinque imputati ammessi sono ”adeguate”,visto che le loro posizioni sono ”assolutamente marginalicon effetto causale minimo” sul naufragio. Al contrario, perquanto riguarda Schettino, i Pm rilevano una ”gigantescaresponsabilita”’ dell’ex comandante che porta ”il pesoquasi esclusivo della impressionante catena di errori commessi”. Contrarie ai patteggiamenti sono le parti civili e leassociazioni dei consumatori. Al momento dell’ammissione alpatteggiamento, in aula qualcuno ha gridato ”vergogna”. Peril Codacons, ”e’ scandaloso il consenso prestato dallaProcura della Repubblica sulle richieste di patteggiamento ditutti gli imputati tranne che sulla richiesta dipatteggiamento avanzata da Schettino”. Con ilpatteggiamento, tra l’altro, non ci sara’ la possibilita’ di chiedere il risarcimento in sede penale ma solo in quellacivile. ”Capisco le parti civili – replica Verusio – ma ilprocesso penale non puo’ subire rinvii per ragioni cheriguardano il procedimento civile che si dovra’ tenere non inquesta sede”.

Schettino, da parte sua, contrattacca. Secondo l’avvocatoFrancesco Pepe, ”l’errore del timoniere e’ un punto di forzadella vicenda”, perche’ ”non capi’ gli ordini delcomandante Schettino”. Allo stesso tempo, per il legale”l’accusa di abbandono della nave e’ una cosa assurdaperche’ Schettino non poteva piu’ rimanere a bordo dellanave nelle condizioni in cui si trovava”. La difesa dell’excomandante ha anche richiesto che siano tolte dalla richiestadi rinvio a giudizio alcune espressioni come ”spacconegaudente” ritenute offensive. Una procedura che, adiscrezione del giudice, puo’ prevedere anche il risarcimentodel danno morale a favore dell’imputato.

Intanto la Procura di Grosseto ha aperto un nuovo fascicolodi inchiesta relativo al naufragio della Costa Concordia.

L’ipotesi di reato in questo caso e’ di danneggiamento alpatrimonio archeologico. ”Una persona – spiega Verusio -sostiene che li’ sotto ci sarebbero due triremi del periodoellenistico. Andremo a verificare se ci sono dei reperti e seeventualmente hanno subito danni”.

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