Religioni: Scola, ci piaccia o no dobbiamo aprirci agli altri

26 8, 1276 -

(askanews) – Milano, 10 mag – La civilta’ occidentale, ”cipiaccia o non ci piaccia”, deve ”imparare” a convivere inuna societa’ sempre piu’ plurale e ad aprirsi ad altreculture e religioni. E’ un messaggio di apertura e di dialogoquello lanciato dall’Arcivescovo di Milano, Angelo Scola.

”Il futuro di Milano e’ marcatamente segnato dal fenomenodell’interculturalita’ e dell’interreligiosita’. E’ unfenomeno che ci tocca in maniera piu’ acuta rispetto ad altrecitta’ europee”, ha spiegato l’alto prelato milanese duranteun dibattito promosso dall’Arcidiocesi meneghina percelebrare l’Editto di Costantino, firmato proprio a Milanonel 313 per introdurre la liberta’ religiosa all’internodell’impero romano. Garantire liberta’ di credo non equivale pero’ a sdoganareil fondamentalismo, fenomeno che per Scola ”nasce e sfociain terrorismo quando il potere ideologico come un parassitausa la religione distogliendola dal suo vero fine”. Invece,”il processo di meticciamento che e’ in atto – haevidenziato l’Arcivescovo – non deve essere inteso comefusione tra tutte le religioni, ma come liberta’ di ciascunodi professare la propria fede”. Scola non ha dubbi sulla sfida che attende la societa’occidentale: ”La liberta’ religiosa rende una societa’ piu’plurale, e noi dobbiamo imparare a vivere in questa societa’plurale. E’ un impresa difficile e sara’ molto faticosotrovare la strada per porsi nel rispetto di tutti all’internodi una societa’ di questo tipo”. Come dire che il principiosancito dall’imperatore Costantino nell’Editto di Milano e’oggi quanto mai attuale: ”Ci piaccia o non ci piaccia,dobbiamo imparare a stare insieme a visioni diverse delmondo. Questo e’ uno degli elementi che saranno decisivi peril futuro di Milano, dell’Italia dell’Europa”. fcz/sam/