Carceri: Sappe, nel Lazio 7.231 detenuti. Aumentati rispetto a 2012

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(askanews) – Roma, 22 apr – 14 carceri regionali, 7.231 detenutidei quali 482 donne e 6.749 uomini; 3.113 in attesa di ungiudizio definitivo e 4.116 condannati. Sono le cifre delsovraffollamento penitenziario del Lazio al 31 marzo scorso,che vede tutte le strutture di pena abbondantemente affollaterispetto alle capienze regolamentari. A darne notizia e’ ilSAPPE, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, con ilsegretario generale aggiunto Giovanni Battista de Blasis edil segretario nazionale Maurizio Somma.

”Abbiamo piu’ detenuti rispetto ad un anno fa – spieganoin una nota – , e questo dimostra l’inefficacia dellepolitiche nazionali in materia penitenziaria. Il 31 marzo2012 erano infatti presenti complessivamente nel Lazio 6.873ristretti: 350 in meno rispetto ad oggi. Resta alta lapresenza di detenuti stranieri, tra il 40 ed il 60% a secondadegli Istituti, e dei tossicodipendenti ristretti, circa il24% dei presenti: questa percentuale sfiora il 40% delledetenuti a Roma Regina Coeli ed alla reclusione di Rebibbia.

Endemica e’ la carenza di poliziotti penitenziari, sottoorganico di circa 800 unita’ in regione. L’organico previstoe’ infatti di 4.136 Baschi Azzurri, ve ne sono in realta’ inforza 3.352′.’ Sul costante sovraffollamento penitenziario esugli eventi critici che quotidianamente si verificano nelleoltre 200 carceri italiane (aggressioni, tentati suicidi,suicidi, ferimenti, atti di autolesionismo), de Blasis eSomma avanzano alcune proposte concrete: ”Se la politicavolesse intervenire concretamente sull’emergenza carceri,potrebbe farlo subito con 3 provvedimenti, che non ha presol’attuale Ministro Guardasigilli. Ossia processi piu’ rapidi,espulsione dei detenuti extracomunitari per far scontare lorola pena nel paese di provenienza e soprattutto far scontarela pena ai tossicodipendenti in una comunita’ di recupero. E’ovvio che, se come oggi i detenuti stanno 20 ore in cella,questo alimenta tensioni. Dovrebbero lavorare, ma ci vuoleuna legge apposita e la volonta’ politica per farla, che nelnostro Paese non c’e’. In Germania e’ cosi’. Lavorano consoddisfazione perche’ stare fuori dalla cella da’ senso diserenita’ ed e’ diverso che stare 20 ore rinchiusi senza farenulla, alternandosi tra chi sta seduto e in piedi permancanza di spazio. Questo acuisce la tensione, quindiaggressioni e tentati suicidi”. ”Proprio per queste ragioni – concludono – il progetto deicircuiti penitenziari recentemente prodottodall’Amministrazione penitenziaria e’ in realta’ un bluff. Ilsuperamento del concetto dello spazio di perimetrazione dellacella e la maggiore apertura per i detenuti deve associarsialla necessita’ che questi svolgano attivita’ lavorativa eche il Personale di Polizia penitenziaria sia esentato daresponsabilita’ derivanti da un servizio svolto in mododinamico, che vuol dire porre in capo ad un solo poliziottoquello che oggi lo fanno quattro o piu’ Agenti, a tuttodiscapito della sicurezza”.

com-mpd