Salute: quando la malnutrizione arriva in corsia. A rischio anziani

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(askanews) – Roma, 19 apr – Si chiama ‘malnutrizione iatrogena’,ma il nome di per se’ non aiuta a capire il fenomeno e le sueconseguenze. E’ la carenza nutrizionale indotta o perpetuatadalla scarsa attenzione che il personale sanitario ha nellestrutture ospedaliere e costituisce un problema di salutepubblica non trascurabile. Se ne discute in occasione diNutrition and metabolism (Nu.Me) – 5* Internationalmediterranean meeting -, in programma a Terni in questigiorni. ”La malnutrizione – spiega Lucio Lucchin, presidentedell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione clinica(Adi) – e’ una condizione presente in una percentuale chevaria dal 20 al 40 per cento dei pazienti alla loroammissione in ospedale. Purtroppo e’ stato dimostrato checirca il 70 per cento dei degenti peggiora il proprio statonutrizionale durante i primi 10 giorni di ricovero eaddirittura che vi e’ un mancato riconoscimento dellapatologia nel 60-70 per cento dei casi. Lo studioosservazionale nazionale PIMAI (Project IatrogenicMalnutrition in Italy), realizzato in diversi ospedaliitaliani dotati di un Servizio di dietetica e nutrizioneclinica, ha evidenziato che all’ingresso in ospedale lapercentuale di soggetti malnutriti e’ pari al 31% e l’indicedi trascuratezza nutrizionale e’ elevato”. Gli studinazionali hanno anche mostrato che il vitto viene consideratofondamentale dal paziente per il miglioramento dello stato disalute e che nell’anziano la malnutrizione e’ fortementecorrelata all’ambiente in cui vive. I dati epidemiologiciinfatti dimostrano una prevalenza della malnutrizioneproteico-energetica (PEM) che aumenta per gli anziani chevivono nelle lungodegenze rispetto a quanti vivono presso illoro domicilio. ”La malnutrizione – sottolinea l’espertodell’ADI – e’ una situazione tale per cui un deficit(malnutrizione per difetto) o un eccesso (malnutrizione pereccesso) di energie, proteine o altri nutrienti, conduce adeffetti indesiderati sulla composizione corporea o sullafunzionalita’ di organi e tessuti, tale da determinare unaalterazione della qualita’ della vita che si puo’ tradurre incondizioni di morbilita’ e mortalita’. In presenza di unostato di malnutrizione – continua Lucchin – si puo’ andareincontro ad un disagio psicologico, ad alterazioni dellafunzionalita’ di alcuni organi, subentra l’atrofia muscolare,vi e’ un ritardo nella cicatrizzazione delle ferite, ilsistema immunitario viene gravemente compromesso e ci sipredispone alle infezioni. In questo modo – conclude ilpresidente ADI – si prolungano i tempi di degenzaospedaliera, fino al 30-40 % rispetto a quella ordinaria . Edi conseguenza, dato economico non trascurabile, siincrementano i costi sia diretti (correlati alla patologia),sia indiretti (in termini sociopsicologici, aumentatavulnerabilita’ alla malattia, ricoveri ripetuti)” per ilservizio sanitario.

red/mpd