Procreazione: 55% coppie infertili non conosce norme e limiti legge PMA

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(askanews) – Roma, 19 apr – Procreazione medicalmente assistitaquesta sconosciuta. Lo rivela un’indagine condotta, su inputdell’Associazione Fertilita’ Onlus, e presentata nel corsodell’evento scientifico di aggiornamento per i medici”Gestione della coppia infertile e uso delle innovazioni”,organizzato Claudio Manna, Direttore Scientifico del CentroGENESIS di Roma e ricercatore presso l’Universita’ TorVergata di Roma su 100 coppie afferite ai centri. ”Oltre la meta’ del campione (55%) – riferisce Manna -non e’ a conoscenza che in Italia, dal 2009, non vige piu’ lanorma che fissava il limite di un unico e contemporaneoimpianto per un massimo di 3 embrioni”.

In positiva controtendenza con il dato precedente, pero’,la consapevolezza di poter crioconservare gli embrioni inItalia: il 76% delle coppie intervistate e’ a conoscenza diquesta opportunita’. I dati rilevati, inoltre, confermanol’importanza del rapporto medico-paziente: il 65% dellecoppie dichiara che la sensazione di essere ascoltati daiginecologi e dagli andrologi consultati conta ”moltissimo’,mentre il 20% la considera ”molto’ importante e solo per il3% del campione ”non e’ fondamentale’. Un buon rapportomedico-paziente, infatti, puo’ aiutare le coppie alle presecon il difficile percorso di lotta all’infertilita’, fonte distress e di momenti difficili; l’isterosalpingografia per lavalutazione della pervieta’ delle tube e’ considerata la fasepeggiore dal 24% delle coppie, il monitoraggio ecografico dal22% e le analisi preliminari dal 15%. Le coppie gia’sottoposte a trattamenti di PMA, invece, avvertono comemaggiormente faticosi l’attesa dei risultati del test digravidanza (35%) e il prelievo ovocitario (28%). Allarmanteil fatto che nel 46% dei casi le coppie dichiarano discoprire autonomamente la figura e il ruolo dell’andrologo;un buon contributo arriva dal ginecologo, che ha consigliatoal 24% dei pazienti di rivolgersi a questo specialista. Il19% degli intervistati, infine, ha molto timore che i farmaciutilizzati nel trattamento per l’infertilita’ possano causaretumori; il 36% teme ”abbastanza’ l’eventualita’.

Un’ulteriore informazione di grande importanza per chi sirivolge alla PMA arriva dalla ricerca: le cure previstenell’ambito dei trattamenti di Procreazione MedicalmenteAssistita e necessarie per stimolare l’ovulazione nonaumentano il rischio di cancro; la conferma e’ contenuta inun recente studio pubblicato su Gynecol Endocrinol i cui datisono particolarmente significativi perche’ il periodo diosservazione nelle donne si e’ protratto per ben 30 anni dopoil termine delle terapie. Una notizia positiva, che giungedopo i risultati di un altro lavoro pubblicato nel dicembre2012 su Fertility e Sterility che ha dimostrato come siapossibile preservare in totale sicurezza la fertilita’ nellepazienti con tumore alla mammella grazie all’impiego diparticolari protocolli di stimolazione ovarica, usati inassociazione a terapie antitumorali.

red/mpd