Consumi: Cia, crollo del vino colpa dei divieti e dei superalcolici

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(askanews) – Roma, 18 apr – Cala il consumo di alcol giornalieroma aumenta quello occasionale. Dove spopolano aperitivi esuperalcolici, mentre il vino tocca il punto piu’ basso. Dal1995 al 2012, infatti, i consumi sono passati da 55 a 39litri pro capite, perdendo per strada quasi un litro ognianno. E la colpa non e’ solo della crisi e dei cambiamentinegli stili di vita, ma anche di anni di criminalizzazioni edivieti non mirati che hanno penalizzato fortemente il mondodel vino. E’ quanto afferma in una nota la Confederazione italianaagricoltori (Cia), in merito al rapporto diffuso dall’Istatsu ‘L’uso e l’abuso di alcol in Italia’.

Nella lettura della Cia, infatti, non e’ il vino a creareproblemi: lo ‘sballo’ alcolico, soprattutto tra i ragazzi, e’causato piuttosto dall’assunzione di liquori e cocktail ed e’legato a doppio filo a mode pericolose come il ‘bingedrinking’. Tutti comportamenti a rischio che – osserva la Cia- anche se in diminuzione nel 2012, riguardano comunque 7,4milioni di persone e arrivano a coinvolgere il 14,8% deigiovani tra i 18 e i 24 anni.

Per questo – spiega la nota – oggi serve un’adeguatainformazione per educare, in particolare le nuovegenerazioni, a un bere sano. Bisogna affermare la logica diuna degustazione consapevole e moderata del vino ‘made inItaly’, che fa parte della nostra storia e delle nostretradizioni – sottolinea la Cia – e che e’ ben diversadall’uso sregolato di cocktail e ‘shortini’. In questo senso, diventa indispensabile rafforzare gliinterventi di prevenzione e un puntuale monitoraggio sull’usoeccessivo e disordinato di superalcolici da parte dei giovanie contemporaneamente sviluppare e incentivare politicheeducative su valore del vino e sulla cultura del buon beresenza esagerazioni. com-stt/mpd