Sclerosi Multipla: pazienti, bene centri del Lazio ma si puo’ migliorare

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(askanews) – Roma, 17 apr – Promossi dai pazienti, i serviziofferti dai Centri per la Sclerosi Multipla nel Lazio: sonoorientati verso i bisogni degli utenti, anche se e’ ancoracarente il coinvolgimento nelle politiche aziendali dicittadini e di associazioni civiche e di pazienti .

Questo uno dei principali aspetti emersi dal Rapporto 2012”Valutazione civica dei Centri per la Sclerosi Multipla nelLazio”, realizzato da Cittadinanzattiva Lazio-Tribunale peri diritti del malato, con il sostegno non condizionato diBiogen Idec, e che ha coinvolto i 6 principali Centri dellaregione – l’AO San Camillo-Forlanini (capofila del progetto),il San Filippo Neri, il Policlinico Sant’Andrea, ilPoliclinico Tor Vergata, il Policlinico Umberto I ed ilPoliclinico Gemelli.

L’indagine, presentata oggi a Roma, fa emergere con forza”la necessita’ di sviluppare un Percorso DiagnosticoTerapeutico Assistenziale (PDTA) strutturato nel Lazio, chepossa fungere da riferimento per tutti i centri SclerosiMultipla”, come ha dichiarato Francesca Diamanti, diCittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato Lazio,curatrice del progetto. Tra le aree di miglioramento individuate, le politiche perfavorire la qualita’ di vita delle persone con SclerosiMultipla presentano ancora un ampio margine dimiglioramento.

Quanto all’orientamento verso i cittadini, il fattore divalutazione piu’ debole risulta essere l’accesso alleprestazioni. ”Oltre ai PDTA, e’ per noi fondamentale che la Regioneproceda speditamente nella direzione di una revisione intermini di appropriatezza dello strumento del PacchettoAssistenziale Complesso diagnostico (PAC)”, ha aggiuntoFrancesca Diamanti. Secondo Giuseppe Banfi, Amministratore Delegato di BiogenIdec Italia, ”la fotografia scattata da Cittadinanzattiva inLazio individua in modo compiuto la strada da seguire nellacostruzione di un preciso Percorso Diagnostico TerapeuticoAssistenziale (PDTA) capace di coniugare le necessita’ dicura dei pazienti e una maggiore appropriatezza nell’utilizzodelle risorse disponibili del Servizio Sanitario”. Dai datiemerge infatti trasversalmemte la necessita’ di potenziare erendere piu’ efficace l’informazione e la comunicazione, latutela dei diritti e la personalizzazione delle cure.

Fra le priorita’ da affrontare, dunque, ”l’individuazionedi strumenti e strategie per favorire l’orientamento deipazienti rispetto all’accesso ad alcune procedure pertutelare i propri diritti in ambito sanitario, sociale,assistenziale e lavorativo; il miglioramento di alcuniaspetti relativi all’accoglienza della persona nei Centri SM;l’integrazione dei Centri SM con la medicina delterritorio”.

Oltre a maggiore coinvolgimento e partecipazione delleorganizzazioni civiche e delle associazioni di pazienti SMnelle politiche aziendali riferite alla patologia.

red/mpd