Pensioni: Cia, nelle campagne 7 su 10 vicini soglia poverta’

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(askanews) – Roma, 17 apr – Se in Italia quasi un pensionato sudue vive con meno di 1.000 euro al mese, nelle aree rurali lamedia percepita si abbassa notevolmente, ed e’ proprio quiche si registra la massima concentrazione di pensioni minime,inferiori alla soglia di 500 euro mensili. Insomma, sulfronte pensioni, le situazioni piu’ difficili sono nellecampagne dove 7 pensionati du 10 vivono vicini alla soglia dipoverta’.

Lo afferma in una nota l’associazione nazionale pensionati(Anp) della Confederazione italiana agricoltori (Cia),commentando il rapporto dell’Istat diffuso oggi.

Nelle zone di campagna i ”morsi” della crisi sonoamplificati e si inaspriscono i toni del disagio sociale,soprattutto per gli ultrasessantacinquenni. Si tratta di unacategoria di per se’ vulnerabile – spiega l’Anp Cia – ma chenella congiuntura economica attuale rischia di sprofondare inuna situazione ancora piu’ drammatica. Attualmente, infatti, sono 7 su 10 i pensionati delle areerurali a essere vicini alla soglia di poverta’: un rapportodi gran lunga piu’ allarmante di quello relativo allapopolazione italiana, che sfiora il 30%.

Una condizione di sofferenza – sottolinea l’Anp Cia -amplificata dalla consistente perdita del potere d’acquistodelle pensioni negli ultimi vent’anni, dal progressivoaumento della pressione fiscale e ora anche dal blocco dellarivalutazione annuale introdotto con la riforma Fornero e cheriguarda 6 milioni di pensionati.

Ma il problema – sostiene Anp Cia – non e’ soloeconomico.

La geografia della crisi italiana -continua – e’ legata ancheallo stato di salute dei servizi sociali. E nelle campagne lacarenza e’ strutturale ed e’ aggravata dai recenti tagli allasanita’ e in particolare al Fondo per la nonauto-sufficienza, che grava in particolar modo su anziani epensionati. Per questo non si puo’ piu’ perdere tempo: c’e’ l’esigenza-conclude l’Anp Cia – di lavorare a una riqualificazione diqueste aree, prendendo le misure locali di intervento per lenon autosufficienze, nonche’ tutte le provvidenze economicheagli indigenti, eliminando incongruenze e abusi e,contemporaneamente, offrendo un sostegno vero e efficace achi e’ in reale stato di bisogno. Va, insomma, colmato ognidivario qualitativo e quantitativo tra regioni e territorigarantendo i livelli essenziali di assistenza sociale.

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