Carne di cavallo: Coldiretti, fare nomi dei 93 prodotti positivi a test

FEB 7, 1268 -

(askanews) – Roma, 16 apr – ”E’ necessario rendere pubblici inomi dei 93 prodotti (sui 454 esaminati) risultati positiviper presenza di carne equina superiore all’1% non dichiarataper fare davvero chiarezza su uno scandalo senza precedentiche ha truffato circa 30 milioni di consumatori cheacquistano piatti pronti, danneggiato le ditte che si sonocomportate correttamente e distrutto il mercato della carnedi cavallo in Italia”. E’ quanto chiede il presidente della Coldiretti, SergioMarini, nel sottolineare che non si deve archiviaresbrigativamente un inganno globale che ha colpito un prodottosui cinque esaminati grazie all’attivita’ dei Nas deicarabinieri. Sulla base del rapporto trasmesso dal ministero dellaSalute alla Commissione europea, infatti, sono statiprelevati dai carabinieri per la Tutela della salute (Nas),454 campioni, di cui 93 sono risultati positivi per presenzadi carne equina superiore all’1%, che doveva invece esseredichiarata. Quanto, invece, alla ricerca di fenilbutazonesono stati analizzati 323 campioni di muscolo equino e 51campioni di sangue. In nessun campione e stato rinvenutofenilbutazone.

”Occorre fare immediatamente chiarezza sulle cause e icolpevoli per eliminare tutti i prodotti a rischio dalmercato, ma anche – sottolinea Marini in una nota – perprendere le precauzioni necessarie affinche’ questasituazione non si ripeta mai piu’ per la carne e per tuttigli altri prodotti alimentari”. Secondo il presidente della Coldiretti ”laresponsabilita’ riguarda anche le autorita’ pubbliche alivello nazionale e comunitario che ora devono recuperare iltempo perduto con interventi strutturali come l’obbligo diindicare la provenienza e il percorso degli alimenti inetichetta per farla conoscere ai consumatori e scoraggiare ilproliferare di passaggi che favoriscono le truffe”. ”Siamo – continua Marini – di fronte ad un ingannoglobale che ha coinvolto anche le piu’ grandi multinazionalidel settore che dovrebbero seriamente interrogarsi sui proprisistemi di controllo qualita’ e sulle politiche diapprovvigionamento delle materie prime adottate fino ad ora.

E’ stato infatti smascherato – precisa Marini – un girovorticoso di partite di carne che si spostano da un capoall’altro dell’Europa attraverso intermediazioni pocotrasparenti che favoriscono il verificarsi di frodi edinganni”. ”Le aziende alimentari – conclude Marini – dovrebbero oravalutare seriamente l’opportunita’ di acquistare prodottilocali che offrono maggiori garanzie di qualita’ e sicurezzaalimentare ed evitare lunghi, costosi ed inquinantitrasporti” chiude il presidente della Coldiretti.

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