P.A.: Cia, da decreto sblocca debiti rischio aumenti Imu

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(askanews) – Roma, 15 apr – Un’altra amara sorpresa per icontribuenti italiani. I lavoratori dipendenti e i pensionatirischiano di pagare oltre 700 milioni di euro in piu’ perl’Imu. A determinare questa nuova ‘mannaia’ sono le nuovenorme contenute nel recente decreto (dl 35/13) che sblocca idebiti della pubblica amministrazione. Un provvedimento chenasconde un ulteriore e gravoso appesantimento degli oneriamministrativi e burocratici per i cittadini. Un esborso chesi raddoppia se si calcolano i costi che dovranno sostenereanche le imprese. A denunciarlo e’ la Cia-Confederazioneitaliana agricoltori che, facendosi carico dei disagievidenziati dal proprio Centro di Assistenza fiscale(Caf-Cia), stigmatizza le modifiche apportate che ancora unavolta sono tese a semplificare o ad agevolare il lavoro deglienti a discapito dei contribuenti.

Oltre alla pretesa di obbligare i cittadini a fare duecalcoli distinti per il versamento dell’imposta, prima inacconto e poi a saldo per l’Imu, la Cia contesta il fatto chesia stata lasciata mano libera ai comuni per modificare, nelcorso dell’anno, le aliquote senza alcuna limitazione. Inquesto modo, si raddoppiano gli oneri amministrativi a caricodei cittadini e delle imprese. Il decreto sblocca debiti, riscrivendo il comma 13 bisdell’articolo 13 del dl 201/11, infatti, non solo haposticipato al 16 maggio la scadenza della pubblicazione didelibere -regolamenti comunali sul portale del federalismofiscale, ma – aggiunge la Cia – ha modificato anche ilsistema di calcolo delle rate dell’Imu. A seguito delle modifiche introdotte, la prima rata (conscadenza 17/06/2013) deve essere pagata in base alle aliquotee detrazioni delle delibere/regolamenti pubblicati sulportale del federalismo fiscale entro il 16 maggio 2013; incaso di mancata pubblicazione entro tale data, il versamentodella prima rata -sottolinea la Cia – e’ determinato inmisura pari al 50 per cento dell’Imu dovuta sulla base dellealiquote/detrazione dell’anno precedente. La seconda rata (con scadenza 16/12/2013) – ricorda ancorala Cia – deve essere eseguita, a saldo dell’imposta dovutaper l’intero anno, in base alle aliquote e detrazioni delledelibere-regolamenti pubblicati sul portale del federalismofiscale entro il 16 novembre 2013; in caso di mancatapubblicazione entro la data fissata, si applicano ledelibere/regolamenti pubblicati entro il 16 maggio dell’annodi riferimento, oppure in mancanza, quelli adottati l’annoprecedente. I comuni hanno, quindi, la facolta’ di inserire ulterioridelibere per modificare le aliquote in sede di seconda rata eil contribuente – avverte la Cia – sara’ tenuto a verificarequesta opzione prima di procedere al pagamento del saldo,vedendosi peraltro preclusa la possibilita’ di pagare l’Imuin un’unica soluzione.

Cosi’, sostiene la Cia, i contribuenti, non solo nonpossono ottenere il servizio di liquidazione dell’Imu in sededi assistenza fiscale per la redazione del modello 730 (come,invece, avveniva per l’Ici), ma non potranno contare sutariffe di elaborazioni Imu inferiori, stante la mole dilavoro che viene riversata sui soggetti deputati a fornireloro assistenza fiscale. com/mpd