Bagnoli: Legambiente, intervento magistratura non ci stupisce

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(askanews) – Roma, 11 apr – ”La gravissima vicenda della mancatabonifica dell’area di Bagnoli, cosi’ come viene ipotizzatadalla procura di Napoli che ne ha disposto il sequestro perdisastro ambientale, non ci stupisce ed e’ purtroppoesemplificativa di come rischi di essere stata praticata unaparte del risanamento dei siti inquinati in Italia”. Cosi’ il vice presidente di Legambiente, Stefano Ciafani,commenta in un nota il sequestro delle aree dell’ex Italsidere dell’ex Eternit di Bagnoli, alla periferia del capoluogocampano, nell’ambito di un’indagine che vede indagati 21 exdirigenti di vari enti locali e della societa’ Bagnolifuturaincaricata negli anni scorsi del risanamento dell’area. ”Connivenze, conflitti d’interesse, comportamenti dolosi,illegalita’ e omerta’ – prosegue Ciafani – sono tristementedi prassi nel nostro paese, come dimostrano le storieraccolte da anni nel nostro rapporto Ecomafia, e questoriguarda anche la gestione del recupero ambientale dei sitiinquinati”.

Nella lettura del vicepresidente di Legambiente ”allachiusura degli impianti industriali sono seguiti troppospesso enormi ritardi nelle operazioni di bonifica einterventi poco trasparenti che hanno portato all’azionedella magistratura. L’Italia deve voltare pagina: non puo’piu’ permettersi questo sperpero di denaro pubblico el’incremento dei rischi per la salute dei cittadini derivanteda un inquinamento protratto da false operazioni dibonifica.

Da anni chiediamo di replicare il modello Usa attivato con lalegge del Superfund del 1980. Solo cosi’ riusciremo a rendereconcreto il risanamento ambientale, che fino a oggi e’ statouna chimera”.

In conclusione Michele Buonouomo, presidente diLegambiente Campania, osserva come ”ancora una volta lamagistratura sostituisce la politica. Assistiamo a un copioneche nella nostra regione si ripete ogni qualvolta si parladi bonifiche di siti contaminati. Ieri le discarichedell’ecomafia, oggi Bagnoli, ma con un unico comunedenominatore: la bonifica in Campania e’ una lontana chimeradove corruttela, sprechi e inquinamento la fanno dapadrone”, chiude Buonuomo.

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