Salute: stress, sedentarieta’, fumo. Aumenta incidenza ictus fra giovani

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(askanews) – Roma, 4 apr – Ictus, una patologia che si manifestaall’improvviso colpendo l’encefalo, privandolomomentaneamente dell’afflusso di sangue. Fino a non moltotempo fa si tendeva a credere che si trattasse di unamalattia che colpiva principalmente gli over 70, ma gliultimi dati dimostrano un aumento dell’incidenza tra igiovani con meno di 45 anni. Negli ultimi 20 anni lapercentuale e’ salita dal 13% al 19%. A causare questoincremento sono dei fattori ambientali: stress, fumo,sedentarieta’, obesita’, abuso di alcolici o di droghe sonotutti fattori che aumentano notevolmente la possibilita’ chesi verifichi la patologia. ”Negli ultimi anni ho riscontrato un abbassamentodell’eta’ media dei miei pazienti, un trend che, purtroppo,e’ stato confermato anche da ricerche svolte sull’interoterritorio nazionale. – spiega Valerio Sarmati, esperto inriabilitazione neurologica post ictus cerebrale – Questoincremento puo’ essere causato da uno stile di vita sbagliatoche va ad incidere su una gia’ presente predisposizionegenetica del soggetto. Anche incidenti stradali in auto omoto che esponga l’individuo alla possibilita’ di traumicranici possono costituire un ulteriore fattore di rischio.

L’ictus si verifica, infatti, quando viene ridotto l’afflussodi sangue a una parte del cervello, l’encefalo, privando iltessuto di nutrimento e di ossigeno”. ”In caso di pazientigiovani, la tempestivita’ dei soccorsi e una corretta econstante riabilitazione post ictus acquisisconoun’importanza ancora maggiore – continua Sarmati -solitamente, il 20% dei soggetti non riesce a sopravvivere edecede nel giro di un mese. Il restante 80% presentadifficolta’ motorie e cognitive. Si tratta quindi anche diuna emergenza assistenziale, perche’ queste persone in grandeparte potrebbero recuperare e vivere una vita quasi normale.

Ma il tipo di assistenza pubblica che viene fornita nonsempre risponde alle loro necessita’. Per dare ai pazientiuna possibilita’ di recupero non solo fisico, ma anchecognitivo, che si traduce, quindi in maggiore autonomia e inuna migliore qualita’ di vita, occorre costruire un percorsonuovo, che da un lato miri alla riabilitazione delle funzionicelebrali e non solo di quelle fisiche, dall’altro coinvolgain modo attivo la famiglia, che puo’ davvero fare ladifferenza. Questo approccio consiste nell’informare ifamiliari del paziente dei suoi reali problemi e bisogni,insegnando loro le giuste modalita’ di esecuzione non solodegli esercizi piu’ efficaci per il recupero neurologico, maanche come coinvolgere e stimolare le funzioni cerebrali, ilreale problema in seguito ad un ictus”. Sul sito webdedicato al metodo (www.riabilitazione-ictus-cerebrale.it) e’possibile trovare informazioni sulla malattie, le cause e leconseguenze, ma anche consigli pratici per sostenere chi e’stato colpito da ictus e aiutarlo nel recupero di alcunefunzionalita’. red/mpd