Papa: non cediamo mai a pessimismo e a scoraggiamento

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(askanews) – Citta’ del Vaticano, 15 mar – ”Non cediamo mai al pessimismo, a quell’amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno: non cediamo al pessimismo e allo scoraggiamento: abbiamo la ferma certezza che lo Spirito Santo dona alla Chiesa, con il suo soffio possente, il coraggio di perseverare e anche di cercare nuovi metodi di evangelizzazione, per portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra”. Questo uno dei passi piu’ importanti del discorso di papa Francesco ai cardinali incontrati nella Sala Clementina. ”La verita’ cristiana e’ attraente e persuasiva – ha poi aggiunto il papa – perche’ risponde al bisogno profondo dell’esistenza umana, annunciando in maniera convincente che Cristo e’ l’unico Salvatore di tutto l’uomo e di tutti gli uomini. Questo annuncio resta valido oggi come lo fu all’inizio del cristianesimo, quando si opero’ la prima grande espansione missionaria del Vangelo”. Un saluto intenso e affettuoso senza limiti di tempo quello con i cardinali. In particolare, il papa si e’ intrattenuto con i porporati sudamericani, il suo vicario Agostino Vallini, il card. Odilo Pedro Scherer, uno dei papabili alla vigilia del Conclave, e il cardinale Severino Poletto, gia’ l’arcivescovo di Torino unito a Francesco dalla terra di Piemonte. Ma quello che ha colpito di piu’ sono stati i nuovi cambiamenti al cerimoniale. Dal voler scendere dal tronetto dove si era seduto, dal quale ha rischiato di cadere per salutare personalmente il decano, Angelo Sodano al fatto che sono spariti intorno a lui i cerimonieri e i gentiluomini di Sua Santita’ che fino ad oggi invitavano dopo pochi secondi i suoi interlocutori a lasciare il papa. Francesco, insomma, ha voluto piena liberta’ di gestire il faccia a faccia di saluto con i cardinali in modo assolutamente libero e senza vincoli di tempo. Per tutti loro, sorrisi, strette di mano e brevi conversazioni. Il Papa ha addirittura baciato porporati malati mentre da altri ha ricevuto lettere e doni che ha poi passato al prefetto della casa pontificia, mons. Georg Gaenswin, che alla sua destra, ha fatto da immaginario ponte con il papa emerito lungamente citato da Francesco. Un pontefice che non si e’ sottratto, dunque, a strette di mano e lunghi abbracci con i ‘suoi’ cardinali senza limiti di tempo come e’ avvenuto nell’incontro con l’americano, Sean Patrick O’Malley, considerato il cardinale anti-pedofilia. Non e’ mancata, infine, una prolungata stretta di mano con il cardinale filippino, Luis Antonio Gokim Tagle e con il cardinale Angelo Scola, ritenuto fino a pochi minuti prima dell’inizio del Conclave il primo dei ‘papabili’. red/int