Salute: Dietisti, con dieta ipo-proteica si rimanda dialisi di un anno

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(askanews) – Roma, 13 mar – ”Un’alimentazione equilibrata,rispettosa dell’uomo e dell’ambiente, ed uno stile di vitasano, rappresentano una strategia vincente per il benessere,il buon umore e il piacere della buona tavola”. Loribadiscono i professionisti dell’Associazione NazionaleDietisti alla vigilia della Giornata del Rene. Quello della dieta e’ un punto fondamentale per la curadelle malattie renali: in Italia oltre 6 milioni di personegia’ soffrono di una patologia dell’organo, piu’ di 50 milasono i pazienti in dialisi ed oltre il 10% della popolazioneadulta presenta tutte le condizioni per sviluppare in futurouna malattia renale cronica. Eppure il 60% non sa che fra leprime cause ci sono proprio malattie note, come il diabete el’ipertensione. Fattori spesso sottovalutati o ignorati anchedalla maggioranza dei dializzati (72%, secondo i dati resinoti dalla Fondazione Italiana del Rene) eppure anch’essicontrollabili con una alimentazione adeguata. ”Un aiuto importante, oltre al controllo di diabete epressione arteriosa, proviene anche da una dieta adeguata -spiega Anna Laura Fantuzzi, segretario dell’AssociazioneNazionale Dietisti, che lavora presso il Nuovo OspedaleEstense di Modena e referente dell’Ambulatorio di Dieteticadelle Malattie Renali -. In particolare una dieta a contenutoproteico controllato svolge una funzione protettiva controquella che in letteratura viene definita la ‘morte renale’,prolungando la stabilizzazione della malattia e allontanandoil momento della dialisi e dell’eventuale trapianto”. E’ necessario inoltre porre attenzione alla introduzionedel fosforo con gli alimenti. In particolare l’iperfosfatemianel paziente con insufficienza renale cronica e’ un fattoredi forte criticita’ poiche’ non solo aumenta di molto ilrischio cardiovascolare, ma porta anche allo sviluppo diiperparatiroidismo secondario, ad alterazioni del metabolismoosseo e all’aumento di calcio e fosforo. ”Sono proprio leconcentrazioni eccessive nel sangue di questi due ultimielementi – aggiunge Fantuzzi – a preoccupare perche’ possonoprovocare la formazione di piccoli depositi di minerali invari organi e tessuti che a loro volta ingeneranocalcificazioni a livello cardiovascolare. E’ dunqueindispensabile prevenire questo evento con una dietaadeguata, poiche’ anche con la dialisi non e’ possibileeliminare completamente tutto il fosforo in eccesso. Inoltrenon va sottovalutato il fatto che una dieta gestita da undietista con il supporto di un team motivato – conclude ladottoressa – e’ in grado di ritardare l’accesso in dialisi dicirca un anno e questo va a vantaggio sia di una migliorequalita’ di vita del paziente che di un notevole risparmioper il sistema sanitario”. red/mpd