8 marzo: Cia, quest’anno il 30% in meno di mimose

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(askanews) – Roma, 8 mar – Meno mimose per l’8 marzo. Ma questavolta non c’entra la crisi, e’ tutta colpa delle temperature.

Le ”bizze” del clima, infatti, hanno ritardato la fiorituradella pianta simbolo della Festa delle donne e provocato unaflessione pari a un terzo della produzione totale. Lo affermala Cia-Confederazione italiana agricoltori, sulla base deidati raccolti nelle sedi territoriali e zonali. Prima lasiccita’ e il caldo prolungato fino a novembre e poil’improvviso arrivo del freddo, con un inverno rigido segnatoda gelo e neve, hanno rallentato il naturale sviluppo dellamimosa -sottolinea la Cia- visto che si tratta di pianteparticolarmente sensibili ai cambiamenti climatici.

Nonostante il calo produttivo del 30 per cento -continua laCia- le quotazioni sono rimaste sostanzialmente stabilirispetto al 2012, complice l’eccellente qualita’ dellefronde. I prezzi pagati al produttore sono passati dai 7-8euro al chilo dell’anno scorso agli attuali 8-9 euro alchilo: cioe’ 0,40 euro a stelo e 25 euro a ”cartone”. Diconseguenza, non ci sono motivi per prevedere rincari nellevendite al dettaglio oggi. Tanto piu’ che, generalmente, lamimosa viene venduta al commercio in ramoscelli i cui prezzivariano dai 5 ai 10 euro, che sono valori comunque moltolontani da quelli riconosciuti ai floricoltori. Quanto aiconsumi, i ”mazzetti” venduti nel corso della giornatasaranno all’incirca 15 milioni, regalati non solo a mogli efidanzate, ma anche a colleghe di lavoro e amiche. Il Mercatodei Fiori di Sanremo -ricorda la Cia- e’ il polo principaleper la mimosa in Italia e in Europa. Gli ettari coltivati amimosa nella provincia di Imperia sono circa 350, pari al 40per cento della superficie totale coltivata a fronde fiorite,che corrisponde alla quasi totalita’ della produzionenazionale di mimosa. In provincia di Imperia le aziendeproduttrici sono oltre 1.600. com/rus