Staminali: Balduzzi, no guerra ma Stamina renda trasparenti i protocolli

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(askanews) – Roma, 7 mar – ”Come ministro non ho il potere difar riprendere alcuna terapia con un tratto di penna,interferendo con le decisioni dell’autorita’ giudiziaria.

L’atto dell’Aifa di bloccare le attivita’ di Stamina pressogli Spedali civili di Brescia e’ un atto dovuto, e non certoperche’ ci sono delle irregolarita’ burocratiche. Leispezioni e le verifiche condotte da molti mesi e da piu’organi hanno trovato gravi anomalie e problemi di sicurezza,che mettono quelle procedure fuori dalle leggi europee eitaliane. La soluzione che stiamo cercando per Sofia, non e’semplice e parte dal suo caso eccezionale, ma non cambia lasostanza di quel provvedimento, che non puo’ essere ritiratofinche’ non ci sono da parte di Stamina i necessari passiavanti per modificare la situazione”. Cosi’, il ministrodella Salute, Renato Balduzzi, sulla sua pagina Facebook inun messaggio sul caso della piccola Sofia, la bambina affettada leucodistrofia metacromatica i cui genitori il Ministro haincontrato ieri.

”Nessuno – ribadisce – sta facendo una guerra alleterapie staminali, che sono la frontiera della medicina dioggi e una grande speranza contro malattie terribili, e ilMinistero e’ in prima linea nel supporto alla ricerca. InItalia ci sono numerose possibilita’ terapeutiche con lestaminali ragionevolmente sicure e per questo gia’accessibili anche quando non hanno concluso l’iter dellesperimentazioni”. E, aggiunge, ”non c’e’ nessunapersecuzione nei confronti di Stamina e dei suoiresponsabili. Le inchieste dei magistrati faranno il lorocorso e fino a prova contraria vale la presunzione diinnocenza. Ugualmente, il metodo Stamina va sperimentato ecomprovato scientificamente e i suoi responsabili hanno ildiritto e il dovere di farlo. Ma questo deve avvenire incondizioni di totale sicurezza per i pazienti e nel rispettodelle regole che la scienza si e’ data. L’accesso alle curecompassionevoli e’ un diritto di civilta’, ma anche i malatigravissimi, anche i malati terminali vanno difesi nella lorodignita’: nessuno deve usarli come cavie, nessuno deve dareloro false speranze. Molte perplessita’ sull’atteggiamento diStamina (e dei media che la supportano) sono state espresseper prime, gia’ da anni, anche da molte associazioni difamiglie di bambini ammalati (da quelli affetti da SMA aquelli distrofici). Certamente loro non possono essereaccusati di avere fantomatici interessi corporativi oeconomici da difendere, se non la vita dei loro figli, eppureesprimono dubbi legittimi sul clamore intorno al caso Staminae su come viene raccontato e strumentalizzato”.

”Se Stamina vuole fare un passo avanti, al di la’ delcaso urgentissimo di Sofia, puo’ rendere accessibili etrasparenti i suoi protocolli – conclue – permettere chevengano verificati e sperimentati in condizioni di sicurezza,condividere i risultati finora ottenuti con la comunita’scientifica. Finora questo Stamina non lo ha fatto, ma lapossibilita’ c’e”’.

red/mpd