Carne cavallo: Coldiretti, -30% piatti pronti, surgelati e ragu’

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(askanews) – Roma, 7 mar – Crollano di oltre il 30 per cento gliacquisti in Italia di primi piatti pronti, surgelati e ragu’coinvolti nello scandalo della carne di cavallo spacciata permanzo. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti suglieffetti di una emergenza che ha portato al ritiro di circa200 diversi tipi di confezioni di prodotti alimentari in 24diversi Paesi sulla base del monitoraggio effettuato dalportale eFoodAlert.net. Sei italiani su dieci hanno paura a tavola, secondo unsondaggio della Coldiretti, con le indagini che hannoscoperto l’esistenza di un giro vorticoso di partite di carneche si spostano da un capo all’altro dell’Europa attraversointermediazioni poco trasparenti che favoriscono ilverificarsi di frodi ed inganni, a danno delle imprese e deiconsumatori. Una situazione che – sostiene Coldiretti – non puo’ essereaffrontata semplicemente con un aumento momentaneo deicontrolli perche’ e’ ormai chiaro che si tratta di una truffanon occasionale, ma sistematica che ha coinvolto piccoleaziende ma anche i grandi marchi dell’agroalimentaremondiale, dalla Buitoni a Star fino alla Findus. Per evitareil ripetersi in futuro di altre emergenze e dipanare ognidubbio sulle effettive caratteristiche del cibo che si portaa tavola occorrono interventi strutturali come l’obbligo diindicare la provenienza degli alimenti in etichetta per farlaconoscere ai consumatori e scoraggiare il proliferare dipassaggi che favoriscono le truffe. Ma per evitare danni economici e occupazionali, le piccolee le grandi aziende multinazionali soprattutto se titolari dimarchi prestigiosi dovrebbero anche valutare concretamente -aggiunge Coldiretti – l’opportunita’ di evitare forniture diprodotti di dubbia qualita’ e di origine incerta peracquistare invece al giusto prezzo prodotti locali ecertificati che non devono percorrere lunghe distanze conmezzi inquinanti. Secondo l’indagine Coldiretti/Swg ben il 65 per centodegli italiani si sente garantito da un marchio degliagricoltori italiani, il 16 per cento da quello delladistribuzione commerciale e appena il 9 per cento da unoindustriale.

com/rus