Napoli: Cioffi (Fare Ambiente), crollo Chiaia disastro annunciato?

51 7, 1254 -

(askanews) – Roma, 5 mar – Sul crollo del palazzo ieri a Napolinella zona di Chiaia ”e’ necessario fare massima chiarezzasulle responsabilita’ per verificare se e’ un allarme cheviene molto da lontano o se si tratta di una questioneaggravata da altre responsabilita”’. Lo chiede SandraCioffi, gia’ deputato e presidente di Fare Ambiente Mare chepunta il dito contro i lavori fatti per la realizzazione, nel1990 in occasione dei mondiali di calcio, della LTR, la LineaTranviaria Rapida. Il progetto, spiega in una nota Cioffi,”fu bloccato non solo dagli scandali di tangentopoli, maanche dalla dura opposizione della circoscrizione Chiaia. Lacircoscrizione – di cui ero presidente negli anni 90 – feceuna grande battaglia unitamente ai cittadini ed alleassociazioni ambientaliste, supportata anche tecnici egeologi. Fu fin da allora lanciato l’allarme – ricorda Cioffi- in quanto quella tratta avrebbe creato forti problemi,perche’ si erano gia’ intercettate e, secondo i tecnici, sisarebbero ancora intercettate falde acquifere che avrebberopotuto danneggiare i palazzi e mettere in pericolo gliabitanti della Riviera di Chiaia”.

Ci furono inchieste ”ma dopo quasi dieci anni si e’ricominciato a scavare per la nuova linea 6”. Ma, si domandaCioffi, ”come e’ stato ”rimodulato” l’interventoinfrastrutturale nel sottosuolo che ha proceduto al recuperodi una parte della tratta sotterranea, in origine destinataalla LTR e poi indirizzata per la nuova linea?”.

”Certamente – dice Cioffi – non si puo’ fermare la”modernizzazione” infrastrutturale di una citta’ comeNapoli” ma questo va fatto ”sempre nel rispetto dellasalvaguardia dell’ambiente, e soprattutto nel doverosorispetto della sicurezza dei cittadini”.

Per la presidente di Fare Ambiente Mare ”opportunasarebbe l’istituzione di un ”Osservatorio per il recuperodei centri urbani” in grado, tra i suoi compiti, dipromuovere una piu’ capillare cultura della sicurezza, basatasulla prevenzione dei rischi. Ed in grado anche diorganizzare una ”mappatura” dell’esistente che possagarantire un monitoraggio costante dei fabbricati e dellezone a rischio”.

fdv