Farmaci: ISS, prescrizioni per immigrati non incidono su spesa SSN

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(askanews) – Roma, 4 mar – Il nostro Servizio sanitario nazionalee’ in grado di prendersi cura della popolazione immigrataresidente in Italia, rendendo accessibili a tutti terapie eservizi. Lo dimostrano i dati contenuti nel volume ”Farmacie immigrati: Rapporto sulla prescrizione farmaceutica in unpaese multietnico”, che non evidenziano significativedifferenze tra l’uso di farmaci da parte degli immigrati e daparte degli italiani, essendo nei primi solo di pocoinferiore che nei secondi. Ciononostante, l’incidenza degliimmigrati – che nel 2011 erano oltre quattro milioni e mezzo,pari al 7,5% della popolazione – sulla spesa farmaceuticacomplessiva e’ piuttosto bassa, pari al 2,6%. Il Rapporto,redatto in collaborazione fra l’Istituto superiore disanita’, la Societa’ italiana di farmacia ospedaliera, laSocieta’ italiana di medicina delle migrazioni, la Cineca, ilConsorzio Mario Negri Sud, e’ stato illustrato nel corso delconvegno ”Prescrizione farmaceutica nella popolazioneimmigrata” all’Iss .

Secondo i dati raccolti, il 52% della popolazioneimmigrata e il 59% di quella italiana hanno ricevuto almenouna prescrizione di farmaci nel corso del 2011. In media, laspesa farmaceutica a carico del Ssn nel corso dell’anno e’stata di 72 euro per un cittadino immigrato e di 97 euro perun cittadino italiano. Una stima complessiva ha evidenziatoche in Italia, nel 2011, la spesa farmaceutica Ssn dellapopolazione immigrata sia stata di 330 milioni di euro, parial 2,6% della spesa farmaceutica complessiva (a fronte di unapopolazione immigrata che nel 2011 era pari al 7,5% deiresidenti in Italia).

Come avviene tra gli italiani, anche tra gli immigrati, ledonne consumano piu’ farmaci rispetto agli uomini: hannoricevuto almeno una prescrizione il 58% delle donne immigratee il 65% delle italiane. Fra coloro che hanno ricevutoprescrizioni, la durata di trattamento e’ sovrapponibile: 232e 237 dosi di farmaco per persona.

La popolazione immigrata pediatrica esaminata e’ stata di134.000 bambini, dei quali il 76% nato in Italia. Di questiultimi, oltre la meta’, per l’esattezza il 54%, ha ricevutoalmeno una prescrizione di farmaci nell’anno, a fronte del60% dei bambini italiani. In media ciascun bambino immigratoha ricevuto 2,4 confezioni rispetto a 2,6 degli italiani.

Gli immigrati, rispetto agli italiani, usano piu’antidiabetici (1,6% rispetto a 1,1%), gastroprotettivi (10,3%vs 8,7%) e antiinfiammatori (11,3% vs 8,3%). Gli italianiutilizzano piu’ farmaci contro l’ipertensione (7,6% vs 6,5%)e l’ipercolesterolemia (2,4% vs 1,9%), antibiotici (36,6% vs31,9%), farmaci contro i sintomi dell’asma e della Bpco(12,2% vs 8,1%). La prevalenza d’uso di antidepressivi e’circa doppia nella popolazione italiana (3,9% vs 2%).

Cinesi e kosovari sono i minori utilizzatori di farmaci:tra loro, solo il 36% dei cittadini ha ricevuto almeno unaprescrizione da parte del Ssn nel corso del 2011. Sono invecesostanzialmente sovrapponibili alla popolazione italiana,intorno al 60% degli assistibili, le prevalenze negliimmigrati provenienti da Peru’, Nigeria, Marocco, Bangladeshe Albania.

red/mpd