Carne di cavallo: Cia, da Ue passi avanti. Ma ancora non basta

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(askanews) – Roma, 26 feb – La decisione Ue di anticipare lapubblicazione del rapporto sulla carne lavorata ”e’ un passoin avanti, ma troppo piccolo”. Lo afferma la Confederazioneitaliana agricoltori (Cia) nel quadro dello scandalo dellacarne di cavallo venduta come fosse di manzo, laddove il 92%degli italiani risulta sensibile al problema della sicurezzaalimentare. ”La decisione della Commissione Ue di anticipareall’estate o all’inizio dell’autunno la presentazione delrapporto sull’etichettatura della carne lavorata e deiprodotti che la contengono, inizialmente previsto alla finedel 2013, e’ un primo segnale in direzione di una completatracciabilita’ alimentare, ma i tempi restano ancorairrimediabilmente lunghi”, scrive Cia in un comunicato. ”La’febbre da cavallo’ che sta contagiando tutta l’Europa -prosegue Cia – richiede risposte rapide perche’ scandali comequesto minano fortemente la fiducia dei consumatori e hannoeffetti diretti sui consumi, e quindi sulla salute delleaziende, gia’ traballanti per la crisi”. ”D’altra parte – ricorda la Cia – la popolazione e’ gia’convinta sul tema dell’etichettatura alimentare: se in Europae’ considerata prioritaria da 7 cittadini su 10, secondo inostri dati la percentuale nel Belpaese arriva al 92 percento. Vuol dire che oggi la quasi totalita’ degli italianichiede a gran voce un’etichetta trasparente dove risultichiara la provenienza di tutti gli ingredienti e dellematerie prime agricole”. Da qui, la richiesta di Cia a ”cogliere le indicazioniche arrivano dai consumatori europei e accelerare davvero itempi di Bruxelles, arrivando all’estate o all’iniziodell’autunno con un provvedimento ‘gia’ fatto’ e non con uniter appena iniziato. Solo cosi’ – e’prosegue l’associazionedi categoria – si puo’ evitare il ciclico ripetersi di frodie truffe a tavola, causate da scambi commerciali pocotrasparenti e per nulla attente alla salute umana” concludeCia.

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