Malattie rare: cecita’, impiantata in Italia prima protesi retinica

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(askanews) – Roma, 20 feb – Circa 15 mila italiani convivono conla retinite pigmentosa, una malattia degenerativa dell’occhiodi natura ereditaria, che colpisce le cellule della retina epuo’ portare progressivamente alla cecita’. Secondo le stime,ogni anno 30 italiani perdono la vista a causa della malattiae finora per loro non esistevano trattamenti o soluzioni.

Prima nel mondo, l’Italia ha introdotto il sistema di protesiretinica della californiana Second Sight, che permette direstituire funzionalita’ visiva ai pazienti resi ciechi dallamalattia. Presentati oggi a Milano, in un incontroorganizzato in occasione della Giornata Mondiale delleMalattie Rare, in programma il prossimo 28 febbraio, irisultati dei primi otto impianti su pazienti italiani. ”Unsuccesso e un primato per il nostro Paese di cui siamoorgogliosi. Abbiamo realizzato a Pisa il primo impianto almondo dopo l’approvazione europea e siamo primi per numero diimpianti realizzati – dichiara Stanislao Rizzo, Direttore delreparto di Chirurgia oftalmica dell’AziendaOspedaliero-Universitaria Pisana – . Finora non esistevanoopzioni di trattamento di efficacia scientificamente provataper i pazienti affetti da retinite pigmentosa. Con la protesiretinica, i fotorecettori danneggiati sono sostituiti da unmicrocomputer in grado di trasformare e trasmettere l’impulsoluminoso, ricevuto da una telecamera montata sugli occhialidel paziente, alle cellule nervose della retina ancoraattive. I pazienti, quindi, imparano a interpretare questistimoli recuperando funzionalita’ visiva: da una cecita’totale riacquisicono una certa autonomia e possono vederenaturalmente la differenza tra giorno e notte, la forma deglioggetti, la sagoma di una persona, di una porta. Una verarivoluzione”. E’ di pochi giorni fa, il 14 febbraio,l’approvazione della Food and Drug Administration (FDA)statunitense per l’avvio degli impianti protesici anche negliStati Uniti.

Il prossimo passo sara’ ”la realizzazione di un modellodi governance innovativo, per garantire accessibilita’ erimborsabilita dell’impianto a tutti i pazienti italiani chepossono trarne beneficio”. A scendere in campo per questotraguardo e’ il neonato Comitato Scientifico per la ProtesiRetinica dell’Azienda Ospedaliera di Pisa, presieduto da ElioBorgonovi, Docente di Economia e Management delleAmministrazioni Pubbliche e Presidente Cergas, Universita’Bocconi, che da anni combatte contro la retinite pigmentosa.

”Al momento possono sottoporsi all’intervento solopazienti completamente ciechi che hanno sviluppato la formapiu’ severa di malattia- spiega Rizzo -. La protesi e’ fissa,l’impianto restera’ sulla retina per il resto della vita deinostri pazienti, ma il software che regola la proiezione diimmagini e’ in continuo sviluppo e stiamo assistendo a uncontinuo miglioramento delle performance visive deipazienti.

Per il 2016 e’ prevista una protesi con 240 elettrodi, cioe’una densita’ 4 volte migliore di quella che impiantiamo oggie questo permettera’ quindi di estendere il campo diapplicazione anche a pazienti che hanno una vista migliorerispetto a coloro che sono adesso candidabiliall’intervento”. red/mpd