Terremoto: Protezione civile Lazio, situazione verso normalita’

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(askanews) – Roma, 18 feb – Tanta paura, ma danni limitati nelfrusinate, colpito sabato scorso da una forte scossa diterremoto e dove ”la situazione sta progressivamentetornando alla normalita”’. Lo riferisce all’Asca, FrancescoMele, direttore della Protezione civile Lazio. Dopo quellaregistrata sabato sera, infatti, nel distretto sismicolaziale, ‘Monti Ernici-Simbruini’, l’ultima scossa dimagnitudo superiore a 2,0 risale alle 17,27 di domenica,quando la magnitudo e’ stata di 2,2. Da allora, ”lasituazione dello sciame sismico e’ rimasta sostanzialmenteinvariata e il bilancio attuale e’ di danni moderati alpatrimonio edilizio, anche nei comuni di Sora e Isola Liri,piu’ vicini all’epicentro”, ha indicato Mele. Restano chiusescuole, edifici storici e di culto, ma sul fronte sfollati”e’ stata chiusa gia’ ieri una delle due strutture allestitedal comune di Sora per accogliere i cittadini, mentre anchel’altra sara’ chiusa a breve: sono pochissimi coloroimpossibilitati a rientrare in casa perche’ inagibile, lamaggior parte ha scelto di dormire fuori casa per paura”, haindicato il capo della Protezione civile del Lazio. ”Insiemeal Genio civile e ai Vigili del fuoco abbiamo immediatamenteattivato il monitoraggio dei danni, con priorita’ agliedifici pubblici, come scuole e ospedali, seguiti da edificistorici e di culto, tipicamente piu’ vulnerabili. Al contempo- prosegue Mele dell’Asca – nei comuni i sindaci stannoricevendo le segnalazioni dei privati cittadini circa lesionie crepe nelle loro abitazioni”. Perlustrati ieri i territoricolpiti ”ho rilevato una situazione relativamente tranquillasotto il profilo dei danni, che sono in gran parte lievi, nona strutture portanti”, ha indicato Mele. Secondo l’esperto,infatti, ”pur non essendoci trovati di fronte a un fenomenosismico classificabile come distruttivo, il patrimonioedilizio dell’area colpita si e’ rivelato complessivamenteadeguato all’emergenza e questo anche in virtu’ del fatto chela zona e’ classificata ad alto rischio sismico dal 1915,anno del terremoto di Avezzano, diversamente dall’EmiliaRomagna che non risultava zona a rischio e dove, pertanto, idanni sono stati maggiori perche’ le costruzioniimpreparate”.

Ciononstante, anche nel frusinate ”resta ancora molto dafare, soprattutto sul piano dell’adeguamento alle normeantisismiche di edifici pubblici o storici, cosi’ come suquello della prevenzione”, aggiunge Mele. Sotto questosecondo aspetto ”in collaborazione con sindaci e prefetture,stiamo lanciando un’iniziativa informativa per la popolazionesul rischio sismico e sul dovere di ognuno ad attuare quelminimo di auto-protezione che puo’ rivelarsi determinantenella prevenzione: i terremoti, come sappiamo, non possonoessere previsti”, puntualizza il capo della Protezionecivile Lazio. Qui, a due giorni dal sisma, ”la solacriticita’ resta legata alla potabilita’ dell’acqua che vieneanalizzata in queste ore dai tecnici del gestore locale ATO5e dell’Arpa Lazio, ma le abitazioni sono comunque munite diacqua corrente per i servizi”. In Abruzzo, intanto, dopo laforte scossa di sabato sera, prosegue lo sciame sismico conle ultime tre scosse rilevanti registrate intorno allamezzanotte di ieri, con una magnitudo, rispettivamente, di2,5; 2,3 e 2,4. Stt/rus