Ue: Piano controllo su carne equina. ‘No’ Italia, proposta e’ riduttiva

21 3, 1249 -

(askanews) – Roma, 15 feb – L’Italia, ”pur confermando cherispettera’ le indicazioni previste dalla Raccomandazionevarata dalla Commissione europea di adozione di un pianostraordinario di controllo sulla presenza di carne equina nondichiarata negli alimenti a base di carne”, non ha espressoil proprio voto favorevole – unico Paese tra i 27 – allaproposta della Commissione europea. Lo rende noto il ministero della Salute a conclusionedella riunione straordinaria del Comitato permanente per lacatena alimentare e la salute animale (Standing Committee onthe food chain and animal health, SCoFCAH). Il nostro Paeseha giudicato ”riduttiva” la proposta presentata dallaCommissione, ”in quanto non accompagnata da altre misuredissuasive e preventive nei confronti delle frodi, come adesempio il potenziamento dei controlli in tutti gli Statimembri”.

Nella proposta di Raccomandazione, oltre alle ricerche perl’individuazione di DNA equino negli alimenti a base dicarne, e’ stabilito anche un numero di controlli per laricerca di residui di fenilbutazone – farmacoantinfiammatorio autorizzato esclusivamente per cavalli nonda produzione alimentare – nelle carni equine. All’Italia e’ stato richiesto di effettuare circa 200controlli per la ricerca di DNA equino e circa 500 controlliper la ricerca di residui di fenilbutazone. Il Ministerodella Salute rende noto pero’ di essere ”in ogni casointenzionato a pianificare un numero di analisi piu’ elevatorispetto alla Raccomandazione europea, come avviene gia’d’abitudine in tema di sicurezza alimentare”.

All’attivita’ di controllo, che sul nostro territorionazionale era gia’ cominciata autonomamente lunedi’ 11febbraio scorso, sottolinea il ministero, lavorano iCarabinieri del Nas e le Aziende sanitarie locali per quantoriguarda la carne equina di produzione italiana e quellaoggetto di scambio tra Paesi UE, mentre la vigilanza sullacarne di importazione extracomunitaria e’ demandata ai Postidi ispezione frontaliera (PIF). La Raccomandazione impone per il piano straordinario ladurata di un mese, prorogabile in caso di necessita’. LaCommissione europea garantisce un contributo finanziario parial 75% delle spese sostenute dagli Stati membri perl’effettuazione dei test.

Il ‘no’ dell’Italia e’ stato dettato anche dalla mancanzadi un ”provvedimento inteso a migliorare il sistema dietichettatura delle carni, che indichi per gli equini e altrespecie da macello il Paese di allevamento, di macellazione edi sezionamento delle carni, in linea col sistema gia’ in usoper i bovini”. L’Italia, infatti, ”ha sempre sostenuto intutte le sedi europee la necessita’ di fornire maggioriinformazioni ai consumatori, attraverso un sistema ditracciabilita’ ed etichettatura sull’origine dei prodottialimentari”. Inoltre, sottolinea ancora il ministero, ” la propostadella Commissione affida un altissimo numero di controlliall’Italia, non commisurati alle produzioni nazionali, masulla base del numero di equini vivi e di carni equineintrodotti da altri Paesi dell’Unione.

Questa impostazione e’ contraria ai principi dellalegislazione europea: infatti le garanzie sanitarie devonoessere a carico dei Paese speditori delle merci e nonricadere sul Paese di destinazione. E’ stato chiesto che, per la durata del programma dicontrollo, tutti gli animali vivi da macello commercializzatiin ambito UE venissero accompagnati dall’attestazioneveterinaria, che opportuni controlli erano stati condotti perescludere la presenza di fenilbutazone e di altre sostanzenon ammesse”.

red/mpd