Salute: Ginecologi, sciopero per garantire sicurezza a mamme e neonati

MAR 8, 1248 -

(askanews) – Roma, 12 feb – ”Dobbiamo far conoscere a tutti ladisastrosa situazione nella quale operiamoquotidianamente”.

Cosi’, il presidente della Sigo (Societa’ Italiana diGinecologia e Ostetricia), Nicola Surico, nel giorno in cuiper la prima volta ginecologi ed ostetrici italiani hannoincrociato le braccia, garantendo le urgenze, ma bloccando iparti programmati, gli esami e le visite negli ospedalipubblici e privati. Alla protesta hanno partecipato oltrealla Sigo, l’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieriitaliani (AOGOI), Associazione ginecologi universitari(AGUI), Federazione sindacale medici dirigenti (FESMED),Associazione ginecologi territoriali (AGITE), Societa’italiana di ecografia ostetrica e ginecologica e metodologiebiofisiche (SIEOG) e Associazione italiana di ostetricia(AIO), Centri studio conservazione ovociti e sperma umani(CECOS) e Societa’ italiana di fertilita’ e sterilita’(SIFES). ”L’altissima adesione testimonia l’importanza e lanecessita’ della nostra protesta – afferma Surico -. Lanostra scelta puo’ apparire estrema, ma nasce dall’urgenteesigenza di far conoscere all’intera opinione pubblicanazionale la disastrosa situazione nella quale ginecologi edostetrici si trovano ad operare quotidianamente. Tre sono iprincipali motivi del nostro sciopero: i recenti tagliprevisti al sistema sanitario nazionale, la mancataattuazione della riforma dei punti nascita del 2010 el’insostenibile crescita del contenzioso medico-legale. Leultime manovre finanziarie hanno messo in ginocchiol’assistenza sanitaria anche in settori chiave come quellodel percorso nascita. Inoltre – prosegue Surico – chiediamoun forte impegno affinche’ sia immediatamente applicata lariforma dei punti nascita del 2010. Quel provvedimentoprevedeva la chiusura di tutti i reparti che svolgevano menodi 500 parti l’anno. Dopo due anni dobbiamo costatare chegran parte di quella riforma e’ rimasta solo sulla carta”.

”L’insostenibilita’ dei costi delle polizze assicurative, ladifficolta’ a sottoscriverle con costi elevatissimi e ilmancato obbligo della tutela assicurativa da parte delleaziende ci pone in serie difficolta’ in vista dell’obbligo dicontrarre un’assicurazione RC professionale entro il 13agosto 2013 – sottolinea ancora il Presidente Sigo -.

Non e’ cosi’ garantita a chi opera nelle sale parto lanecessaria tranquillita’ per lavorare al meglio. Bisognaanche ricordare che molte strutture hanno carenza di organicosia di ginecologi che di ostetriche e un mancatoaggiornamento delle tecnologie necessarie per erogareun’assistenza ai massimi livelli”. E chiede che ”le forzepolitiche inseriscano il tema del contenzioso medico-legalenei programmi di governo, prevedendo l’obbligatorieta’ dellapolizza assicurativa, da parte delle aziende sanitarie, ed untetto ai risarcimenti come avviene in altri Stati”. Ilnostro obiettivo, ribadisce, ”e’ assicurare la piena etotale sicurezza alle madri che partoriscono nel nostroPaese. Questo diritto fondamentale puo’ essere garantito solograzie a un sistema sanitario efficiente nel quale unginecologo ed una ostetrica possano operare in repartiqualificati, adeguatamente finanziati e senza il pericolo diincorrere costantemente in una causa legale con richieste dimaxi risarcimenti”. red/mpd