Stati Vegetativi: 9/2 Giornata Nazionale. Balduzzi, fenomeno in crescita

98 2, 1246 -

(askanews) – Roma, 8 feb – Le persone in stato vegetativo sono”un fenomeno purtroppo in crescita che richiedeun’attenzione maggiore, anche sotto il profilo delle risorsesia finanziarie sia umane”.

Lo ha detto il ministro della Salute, Renato Balduzzi,aprendo oggi a Roma un Convegno dedicato agli stativegetativi alla vigilia della III Giornata nazionale su untema che continua a vedere contrapposizioni forti e oppostipunti di vista. E’ una condizione che affligge oggi ”unrilevante numero di persone e di famiglie, generandosofferenza, disagi, disabilita”’, ha rilevato il ministro,ricordando le iniziative intraprese dagli ultimi Governi, nonultimo il tavolo di lavoro ad hoc, partito a fine novembrescorso, al quale oltre a tecnici di Ministero e Regionipartecipano esperti indicati da societa’ scientifiche erappresentanti indicati dalle tre Federazioni delleAssociazioni. Tavolo contestato, pero’, da associazioni comela Luca Coscioni e amici di Eleonora onlus che, assieme airadicali, lamentano il fatto che a sedere al Tavolo sianosempre gli stessi, ”rappresentanti di particolariposizioni, lasciando fuori altri punti di vista etici escientifici”. Secondo Farina Coscioni, ” i familiari dipazienti in stato vegetativo sono – oggi come ieri -abbandonati a loro stessi”. Ma Balduzzi ha voluto ricordare oggi lo stanziamento perquest’anno di 20 milioni di euro – dei 240 dedicati alla nonautosufficienza – vincolati alla presa in carico dei pazientiin stato vegetativo e inseriti fra gli ”obiettivi prioritarie di rilevanza nazionale”. E ha precisato che ”col decretodel 18 ottobre 2012 in materia di tariffe per le prestazionisanitarie viene prevista per la prima volta una specificaremunerazione per i casi ad alta intensita’ assistenziale”.

”A disegnare scenari e fare promesse siamo capaci tutti -ha detto il ministro – ma collegare attivita’ con risorse e’da cartina di tornasole”. In Italia ci sono circa 500 nuovi casi di gravicerebrolesioni ogni anno ma non esistono dati certi e questae’ una delle criticita’ emerse, ha spiegato in un’intervistaa Radio Vaticana il coordinatore del Tavolo di lavoro edirettore dell’Istituto di Neurologia della Cattolica diRoma, Paolo Maria Rossini: ”In questi primi mesi, ci siamoconcentrati sulla revisione dei numeri che sono ancora unodei punti dolenti: solo da pochissimi mesi e’ stato possibiletracciare il percorso di un paziente con gravissimo traumacranico e seguirne l’evoluzione”. Ma una nota dolente e’anche quella della differenza fra regioni in termini didisponibilita’ finanziarie, che va di pari passo, hasottolineato Rossini, ” con una certa schizofrenia diapproccio: se il sistema nazionale risparmia molto a fargestire a casa questi malati, non puo’ pensare di ‘scaricare’oltre il 90 per cento dei costi sulle spalle di questepersone. Quindi, una quota di quello che risparmia devetornare a loro”.

Ma soprattutto, ha detto, le famiglie hanno bisogno di”informazione e formazione: hanno bisogno che nel momento incui si possa prognosticare uno stato vegetativo, qualcuno lospieghi loro e dica loro cosa significhera’ e comeorganizzarsi. C’e’ poi la necessita’ di un percorsoprevedibile, che non costringa la persona ad andare a pietireun posto di riabilitazione o una figura professionale che nonsi riesce a trovare; infine c’e’ la necessita’ di competenze,di e’quipe dedicate, multidisciplinari e di risorsenecessarie a far funzionare tutto questo”.

mpd/gc