Farmaci: Cittadinanzattiva ad Aifa, tempi lunghi e costi eccessivi

86 1, 1246 -

(askanews) – Roma, 8 feb – Un cittadino italiano aspetta in mediaoltre 700 giorni, dunque piu’ di due anni, per poter accederea un farmaco approvato a livello europeo. Infatti, ai 326giorni che trascorrno mediamente perche’ un farmaco approvatoa livello europeo dall’Ema sia inserito del prontuarionazionale, vanno aggiunti da 217 a 530 giorni ulteriori, conelevate differenze regionali, perche’ lo stesso farmaco siainserito nei prontuari regionali, a cui si aggiungono infine70 giorni per l’effettivo accesso da parte dei pazienti.

Queste sono le principali criticita’ illustrate daCittadinanzattiva-Coordinamento nazionale delle Associazionidei Malati Cronici al convegno dell’AIFA ”Farmaci. Dirittodi parola”, in corso oggi a Roma. Tempi troppi lunghi,dunque, a cui si aggiungono spesso limitazioni nell’usoconsentito nelle diverse regioni rispetto a quanto stabilitodall’AIFA, e quindi rispetto ad un livello essenziale diassistenza (LEA). Oltre a cio’, i cittadini si trovanocostretti in molte occasioni a dover affrontare costieccessivi per poter usufruire di farmaci indispensabili perla propria patologia, ma non rimborsati dal SSN. Costi che,secondo l’osservatorio delle associazioni dei malati croniciaderenti a Cittadinanzattiva, sono in media in un anno di1127 euro per i medicinali in fascia C e di 1.297 per iparafarmaci. Per questo Cittadinanzattiva chiede di applicare il DecretoBalduzzi che prevede di ridurre in massimo 180 giorni iltempo per la conclusione dell’iter nazionale di approvazionedei farmaci da parte dell’AIFA (dopo quello europeo), e diabolire i prontuari terapeutici ospedalieri regionalivincolanti. Di fondamentale importanza e’ passare da unapolitica dell’ascolto, gia’ avviata dall’Aifa, ad una dipromozione della partecipazione attiva e sostanziale delleassociazioni dei cittadini e di pazienti nei processidecisionali sui farmaci, affinche’ le loro esigenze sianoveramente prioritarie nelle politiche farmaceutiche, come adesempio gia’ accade a livello europeo con l’EMA.

red/mpd