Agricoltura: Cia, burocrazia rischia di condannare piccole aziende

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(askanews) – Roma, 18 gen – Sulle imprese agricole si abbattononuovi pesanti oneri burocratici e per molte di esse, gia’assillate da onerosi costi produttivi (Imu e gasolio intesta) e contributivi, c’e’ il rischio di ulteriori gravamiche possono pregiudicare la loro operativita’ sul mercato. Alanciare il grido d’allarme e’ la Cia (Confederazioneitaliana agricoltori) preoccupata per le disposizionipreviste dal recente decreto Sviluppo che obbliga i piccoliproduttori agricoli, quelli cioe’ che non superano i 7 milaeuro di vendite all’anno, a produrre l’elenco dei clienti edei fornitori con cui hanno intrattenuto rapporti commercialinel corso dell’anno.

Siamo, purtroppo, in presenza di un ulteriore e gravosoadempimento burocratico che – afferma la Cia – avra’ effettidevastanti per le piccole aziende agricole che sarannocostrette a registrare tutte le fatture d’acquisto e leautofatture di vendita. Con l’aggravante di avviare in modotelematico l’elenco di tali operazioni. E questo richiedera’assistenza adeguata che comportera’, inevitabilmente, speseaggiuntive da parte dell’agricoltore. Ed e’ proprio la burocrazia che sta causando problemi nonindifferenti per l’agricoltura. Basti pensare che un’aziendaagricola italiana per assolvere a tutti gli adempimentiburocratici imposti spende, in media, 2 euro ogni ora dilavoro, 20 euro al giorno, 600 euro al mese, 7200 eurol’anno. Non basta. Occorrono otto giorni al mese per riempirele carte richieste dalla Pubblica amministrazione centrale elocale. In pratica, cento giorni l’anno. Un compito che difficilmente l’imprenditore agricolo puo’assolvere da solo e, pertanto, nel 58% dei casi e’ costrettoad assumere una persona che svolge tale attivita’ e per ilrestante 42% si rivolge ad un professionista esterno, concosti facilmente immaginabili. D’altronde, la burocrazia – avverte la Cia – costaall’intero sistema italiano delle piccole e medie imprese26,5 miliardi di euro all’anno. Tra i paesi piu’industrializzati solo l’Italia presenta questo recordnegativo. Un ‘mostro’ dai mille tentacoli che soffoca,appunto, anche l’agricoltura, che paga un conto molto salato:circa 4 miliardi di euro l’anno. Ecco perche’ sonoindispensabili interventi per rendere meno elefantiaci ecostosi i rapporti tra aziende agricole e Pubblicaamministrazione. Certo – rimarca la Cia – non va in questa direzione ilprovvedimento contenuto nel decreto Sviluppo. Conl’adempimento previsto si colpiscono piccole realta’aziendali agricole finora esonerate da tutti gli obblighicontabili (fatturazione, registrazione, dichiarazioneannuale, liquidazione e versamento dell’imposta).

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