Salute: Ido su dislessia, tutti i bambini possono migliorare

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(askanews) – Roma, 16 gen – ”Per sviluppare una diagnosi didislessia deve essere compromessa la tecnica di lettura. Persoddisfare questa diagnosi sono alterate sia la correttezza,che la velocita’, ma la qualita’ dell’errore commesso ci da’molte informazioni sul funzionamento alterato che hadeterminato l’errore”. Lo spiega la logopedista FrancescaSgueglia, del servizio di valutazione dell’Istituto diOrtofonologia (IdO), che sabato trattera’ il tema’L’interpretazione degli errori. Gli strumenti compensativiin una dimensione qualitativa’ al XV convegno nazionaledell’IdO sulle ‘Dislessie’, in programma a Roma pressol’Istituto Regina Elena in via Puglie n.4 dalle ore 9 alle18.

”Una prova standardizzata di lettura – ha proseguito lalogopedista – prevede che un bambino legga 297 sillabe in unminuto e venti secondi. Un tempo che puo’ estendersi,rimanendo nella norma, fino a due minuti e quarantacinquesecondi. Un bambino di quarta elementare con un Disturbospecifico dell’apprendimento (Dsa) severo – ha illustratoSgueglia – legge 147 sillabe in due minuti e quarantacinquesecondi, dunque 8 righe nel tempo massimo consentito”.

Questo accade per motivi diversi e anche perche’ ci sono deibambini ”molto ansiosi che pur di non fare errori rallentanotalmente l’atto di decodifica che leggono lettera perlettera. La correttezza sara’ buona – ha aggiunto Sgueglia -ma destrutturano la morfologia della parola. Inoltre, unalettura sillabata gli rendera’ molto complessa lacomprensione del testo”.

Nei casi clinici, secondo Sgueglia, c’e’ una caratteristicacomune: ”Sviluppo intellettivo nella norma ed elevatilivelli d’ansia. Tutti i bambini hanno un disturboiperansioso”. Per questo motivo, un corretto approccioterapeutico ”deve prevedere un intervento in ambitopsicologico e un intervento in ambito specialistico edidattico, in modo da creare un contesto motivante in cui ilbambino possa sperimentare le proprie capacita’ e riconoscerei propri limiti favorendo l’autonomia organizzativa”. Sideve lavorare ”in modo intenso sulla consapevolezzadell’errore – ha spiegato la logopedista – il bambinol’errore lo deve conoscere per poterlo riconoscere fino alraggiungimento di una capacita’ di autocorrezione: questo e’uno dei principali obiettivi nei Dsa e in particolare neidisortografici”.

Gli strumenti compensativi e dispensativi ”devono essereappropriati al livello scolastico e alle capacita’ delbambino. Bisogna garantire il massimo rendimentoconcettuale-contenutistico e non penalizzarli sul pianodidattico. Se questi strumenti (pc, registratore, audiolibri)- ha sottolineato Sgueglia – vengono applicati a tutti etroppo presto il soggetto non migliorera’ nell’atto dellaletto- scrittura. Nei Dsa, invece, tutti i bambini possonomigliorare e si puo’ arrivare ad un ottimo livello dicompensazione, ma ci vuole prudenza nell’attivazione di talimisure. Se si da’ tutto a tutti in modo indiscriminatocreeremo una societa’ di analfabeti e dislessici”.

I docenti dovranno quindi ”essere formati – ha concluso lalogopedista dell’e’quipe di specialisti dell’IdO – per potercomprendere da dove ha origine quello specifico disturbodell’apprendimento di quel bambino e come deve esseredefinito un piano didattico personalizzato”.

Al convegno verranno presentati anche i risultati di unostudio dell’IdO relativo a un nuovo filone di ricerca cheriguarda i disturbi di apprendimento e le relazioniparentali, cercando di comprendere perche’ i bambini con Dsanon raggiungono quelle autonomie di base che precedono lascolarizzazione.

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