Maltempo: Cia, neve anche in pianura. A rischio consegne agricole

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(askanews) – Roma, 16 gen – La neve a bassa quota ricopre lecampagne del Centro Nord e rallenta le consegne nei mercati.

In Liguria, Lombardia, Piemonte, Friuli, Emilia Romagna eToscana, dove gran parte della rete autostradale e’interessata da perturbazioni nevose a tratti molto intense,si verificano i primi disagi nella distribuzione di prodottifreschi, come gli ortaggi, il latte e alcuni formaggi. Loafferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.

”L’improvvisa ondata di maltempo che sta attraversandol’Italia – spiega la Cia – per il momento sta creandoproblemi, piu’ che all’agricoltura in se’, alla logistica eai trasporti legati all’attivita’ delle aziende, e quindialla distribuzione e in qualche caso all’approvvigionamentodi concimi e mangimi. Finora, infatti, la colonnina dimercurio non ha toccato valori cosi’ bassi da compromettereseriamente le colture invernali, ma la neve fino in pianuraha reso difficoltosi i trasporti, soprattutto nelle areerurali e piu’ isolate, gia’ normalmente carenti di servizi, enei paesi di montagna. Non solo le aziende, infatti. Con laneve, ad accusare il maltempo in campagna e’ soprattutto la”famiglia agricola”, penalizzata dalle sospensioni deitrasporti pubblici, dalla scarsa percorribilita’ dellestrade, dalla frequente chiusura di scuole e dei servizipubblici”.

”Ma se le previsioni meteo saranno confermate e letemperature continueranno a scendere fino a venerdi’ -continua la Cia -, portando ghiaccio e gelate, presto perspinaci, radicchio, cicorie, cavoli, insalate, broccoli,verze, finocchi e carciofi, coltivati in campo aperto, cisara’ pericolo di congelamento e blocco della crescita. Tantopiu’ che il clima mite delle ultime due settimane ha resopiu’ sensibili i germogli. Mentre un altro comparto chepotrebbe risentire di un ulteriore raffreddamento del climae’ la zootecnia, che teme la diminuzione di resa produttivadegli animali legata alle basse temperature”.

”In ogni caso, comunque, – conclude la Cia – il freddo eil gelo si fanno sentire sui costi di produzione, facendotemere un ulteriore aggravio, stimato tra il 5 e il 10 percento sulla voce ‘energia’. Solo nel terzo trimestre del 2012(ultimi dati Istat disponibili), gli agricoltori hanno spesoper il capitolo energetico il 12,6 per cento in piu’ rispettoallo stesso periodo dell’anno precedente”.

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