Saldi: decalogo Aduc ‘anti-fregature’, ecco come fare buoni acquisti

50 3, 1234 -

(askanews) – Roma, 2 gen – Dieci accorgimenti, prima, durante edopo l ‘acquisto, che possono aiutare, vista la frenesia chespesso attanaglia il consumatore desideroso di ”farel’affare”, a non prendere la tradizionale fregatura. E’ ildecalogo stilato dall’Aduc in occasione dei saldi invernali.

1. Non fare acquisti, se non indispensabili, primadell’avvio dei saldi. Nei giorni pre-saldi sarebbe opportunofare un giro per i negozi e individuare i prodotti chepotrebbero interessare, segnando i prezzi a cui vengonovenduti, per poi verificare che nel periodo dei saldi ilprezzo sia realmente calato. 2. Non fermarsi al primo negozio che pratica sconti, mavisitarne diversi e confrontare i prezzi esposti e laqualita’ della merce di riferimento (dopo non si potra’rivendicare il cambio di un prodotto perche’ il negozio acento metri piu’ in la’ vende lo stesso ad un prezzodimezzato).

3. Non lasciarsi ingannare da sconti che superano il 50%del costo iniziale. Nessuno regala niente. Difficilmente uncommerciante ha ricarichi superiori al 50% a meno che non sitratti di un artigiano che produca da se’ e che nelladeterminazione del prezzo ha margini e logiche piu’ ampie.

4. Ricordarsi che prezzi tipo ”49,90” euro vuole dire”50,00” e non ”49,00”. 5. Le forme di pagamento non differiscono da quelleabituali, perche’ siamo in presenza di transazionicommerciali e il prezzo di acquisto non modifica le regole.

Quindi diffidare da chi impone il pagamento in contanti puravendo esposta la segnalazione della convenzione con unistituto di carte di credito o bancomat. Si puo’ chiedere diusufruire di questa forma di pagamento, e in caso di diniegosegnalarlo all’istituto di credito, che potrebbe ancheannullare la convenzione con quel commerciante.

6. Guardare le etichette che riportano la composizione deitessuti: i prodotti naturali costano di piu’, quellisintetici meno. La percentuale di composizione puo’ variarenotevolmente e incidere sul costo finale.

7. I capi d’abbigliamento riportano l’etichetta con lemodalita’ di lavaggio e conviene sempre chiedere conferma alcommerciante di cio’ che e’ indicato: la sua esperienza puo’servire a prevenire spiacevoli sorprese dopo che si e’portato il capo d’abbigliamento in lavanderia.

8. Essere pignoli. Di un capo verificare se e’ di puralana vergine o di lana. La seconda lana puo’ esserericiclata, la prima no. Di un capo di cotone chiedere laprovenienza: i prodotti provenienti dai Paesi asiaticipossono essere trattati con pesticidi o antimuffe che alcontatto con la pelle possono provocare allergie.

9. Diffidare dei capi d’abbigliamento disponibili in tuttele taglie e/o colori: e’ molto probabile che non sia merce asaldo, ma immessa sul mercato solo per l’occasione e quindicon un finto prezzo scontato.

10. Diffidare dei negozi che espongono cartelli tipo ”lamerce venduta non si cambia”: esistono regole precise delcommercio che impongono il cambio della merce noncorrispondente a quanto propagandato o perche’ difettosa. Ilfatto di essere in saldo, non significa che queste regole nonsiano valide. Ricordarsi che non esiste il diritto di recessonegli acquisti fatti in un esercizio commerciale: per cui sesi e’ sbagliata la taglia o si e’ semplicemente cambiatoidea, e’ solo la disponibilita’ del commerciante che puo’ovviare al problema, ma non c’e’ un diritto del consumatore.

com/map